Il biondo Tevere

Il virus sta riportando un po’ di verità, come effetto collaterale. Ti fa vedere le persone per come sono realmente, dicono alcuni, ed è così.

Non è poi così vero che ci si conosce solo guardandosi negli occhi o abbracciandosi: ci si inganna allo stesso modo, per dire. Invece se ti tappi in casa e cominci a scrivere post e basta, tutto diventa più chiaro. Ma ci devi stare una quarantina di giorni così, che due o tre non bastano a cancellare il rumore.

Ma non sono solo le persone a cambiare. Pare che la laguna di Venezia stia tornando ad essere limpida: si vedono i pesci. E pure il Tevere mi dicono stia cambiando colore. E’ stato “marrone rifatto” fino a ieri, perché si sa che, se scorri in questo secolo e non nel Paleozoico, essere “marrone” ti fa sentire più figo, insomma … più fiume. Ma adesso sta tornando al “biondo” come era una volta, quando l’unico “biondo” di Roma era lui.

Tutto questo non durerà, lo so. Niente dura quanto dovrebbe. Il Tevere si scurirà e il “rumore” di fondo consueto tornerà a rimettere tutto al proprio posto. Se non ci fossero le tragedie ad accompagnare questi giorni, ci sarebbe da sorridere amaramente delle verità nascoste in noi che vengono fuori quando tutto cambia attorno a noi. I coraggiosi diventano paurosi, i timidi sfrontati, gli amorevoli egoisti e gli egoisti amorevoli. I vivi muoiono e i morti vivono: non si parla che di loro in questi giorni e mi verrebbe di suggerire di mantenere questa abitudine di fare un bollettino quotidiano dei decessi, anche quando l’emergenza sarà finita, magari evidenziando bene la percentuale di morti ammazzati, per tirare tutti un po’ su di morale.

Ve lo ricordate il film della Wertmüller? Come faceva … ah, sì: “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”. Un po’ somiglia tutto questo a quella storia, in cui due persone, un servo ignorante e una padrona colta e raffinata, si ritrovano a vivere da sole a motivo di un naufragio su un isola deserta. E si innamorano pure, dopo essersi a lungo insultati, ma poi tutto finisce: vengono salvati e il rumore ritorna a rendere impossibile ciò che per un po’ era sembrato possibile.

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